Un Mondo Migliore - Parte 2 - V
MODERNE E PROGRESSIVE NORME SOCIALI E CULTURALI
Le norme e le pratiche politiche ed amministrative nella società dovrebbero essere moderne, laiche e progressive. Ciò richiede di ripulire completamente lo stato e l'amministrazione da religione, etnicismo, nazionalismo, razzismo, e ogni ideologia e istituzione che contraddica l'assoluta eguaglianza di tutti nei diritti civili e di fronte alla legge, o soffochi la libertà di pensiero, di critica e di ricerca scientifica. Religione e nazionalismo sono per loro natura tendenze discriminatorie e reazionarie e incompatibili con il progresso e la libertà umana. In particolare la religione, anche se rimane affare privato dell'individuo, è una barriera all'emancipazione e allo sviluppo umano.
La costituzione di uno stato e un sistema politico moderni e laici è appena il primo passo verso la completa emancipazione dalla bigotteria e pregiudizi religiosi, nazionali, etnici, razziali, sessuali.
Il partito comunista operaio chiede che entri immediatamente in vigore quanto segue:
RELIGIONE, NAZIONALITÀ, ETNIA
1- Libertà di religione e di ateismo. Completa separazione della religione dallo stato. Omissione di tutte le nozioni e riferimenti religiosi e ispirati alla religione da tutte le leggi. La religione venga dichiarata questione privata dell'individuo. Rimozione di ogni riferimento nelle leggi, nelle carte d'identità e nei documenti ufficiali alla religione della persona. Proibizione di ascrivere le persone, individualmente o collettivamente, a qualunque gruppo etnico o religione in documenti ufficiali, nei media e così via.
2- Completa separazione della religione dall'educazione. Proibizione di insegnare soggetti religiosi e dogma o interpretazioni religiose di qualunque soggetto nelle scuole e nelle strutture educative. Ogni legge e regolamento che rompa il principio dell'educazione laica non religiosa deve essere immediatamente abolito.
3- Proibizione di ogni tipo di supporto finanziario, materiale o morale da parte dello stato o delle istituzioni statali alla religione e alle attività religiose, istituti e sette. Lo stato ha il dovere di sradicare la religione dalle diverse sfere della vita sociale con mezzi informativi e innalzando il pubblico livello di educazione e conoscenza scientifica. Omissione di ogni tipo di riferimento nel calendario ufficiale a date e occasioni religiose.
4- Proibizione di cerimonie religiose violente e inumane. Proibizione di ogni forma di attività religiosa, cerimonia o rituale che sia incompatibile con i diritti civili e le libertà delle persone e il principio della uguaglianza di tutti. Proibizione di ogni forma di manifestazione religiosa che disturbi la pace e la sicurezza delle persone. Proibizione di ogni forma di cerimonia o comportamento religioso che sia incompatibile con le leggi e i regolamenti riguardanti salute, igiene, ambiente, e prevenzione di violenze e crudeltà su animali.
5- Protezione dei ragazzi e dei minori di sedici anni da ogni forma di manipolazione materiale e spirituale da parte delle religioni e delle istituzioni religiose. Proibizione di attirare minori di sedici anni in sette religiose o cerimonie e siti religiosi.
6- Tutte le denominazioni religiose e le sette vanno registrate ufficialmente come imprese private. Sottoporre gli impianti religiosi a leggi e regolamenti d'impresa. Consultazione, da parte delle autorità legali, dei libri e conti e transazioni degli organismi religiosi. Sottoporre tali istituzioni alle leggi di tassazione che si applicano alle altre imprese d'affari.
7- Proibizione di ogni coercizione fisica o psicologicaper accettare una religione.
8- Proibizione di usanze religiose, etniche, tradizionali, locali, ecc. che infrangano i diritti delle persone, uguaglianza e libertà, il loro godimento dei diritti civili, culturali, politici, economici riconosciuti per legge, e la loro libera partecipazione nella vita sociale.
9- Confisca e riappropriazione di tutte le proprietà, ricchezze e costruzioni che i governi religiosi hanno acquisito con l'uso della forza o tramite lo stato e fondazioni varie sotto il regime islamico. Queste vanno consegnate nelle mani di organismi popolarmente eletti per il pubblico beneficio.
10- Proibizione di ascrivere individui o gruppi a una particolare nazionalità, in pubblico, nei media, negli uffici, e così via senza il loro esplicito consenso.
11- Omissione di ogni riferimento alla nazionalità della persona in carte d'identità, documenti ufficiali, e affari ufficiali.
12- Proibizione di incitamento all'odio religioso, nazionale, etnico, razziale, o sessuale. Proibizione a formare organizzazioni politiche che ufficialmente e apertamente proclamino la superiorità di un gruppo su altri sulla base della loro nazionalità, etnia, razza, religione, o sesso.
COABITAZIONE, FAMIGLIA, MATRIMONIO, DIVORZIO
1- Diritto per ogni coppia di persone di almeno sedici anni di età di vivere insieme per loro stessa scelta. Ogni forma di coercizione di individui da parte di qualunque persona o autorità nella scelta del partner, nella coabitazione (o matrimonio) o nella separazione (o divorzio) è vietata.
2- Una semplice registrazione è sufficiente affinché la coabitazione sia riconosciuta ufficialmente e sia coperta dalle leggi sulla famiglia, se le parti così vogliono. Laicizzazione del matrimonio. Divieto di rituali e recite religiose alle cerimonie statali per la registrazione del matrimonio. Tenere o meno cerimonie speciali, siano religiose o laiche, per il matrimonio non influisce sulla sua validità o status di fronte alla legge.
3- Proibizione di ogni forma di transazione finanziaria nel matrimonio, come fissare Mehriyye, Shirbaha, Jahhizieh (diverse forme di pagamenti in denaro e in natura dalle due parti), e così via, come termini e precondizioni del matrimonio.
4- Proibizione del Ta'addod Zowjat (diritto islamico di matrimonio multiplo per gli uomini) e del Seegheh (affitto islamico della moglie).
5- Eguali diritti per la donna e per l'uomo nella famiglia, nella scelta della residenza, nella cura e nell'educazione dei figli, nelle decisioni riguardanti la proprietà e le finanze della famiglia, e in tutte le materie concernenti la coabitazione. Abolizione dello speciale status dell'uomo come capo famiglia in tutte le leggi e regolamenti, e diritti uguali per donna e uomo nella supervisione degli affari della famiglia.
6- Diritto incondizionato alla separazione (divorzio) per donna e uomo. Eguali diritti e obblighi per la donna e l'uomo nella custodia e cura dei figli dopo la separazione.
7- Pari diritti dei partner durante la separazione rispetto alla proprietà e alle risorse che sono state acquisite o usate dalla famiglia durante la coabitazione.
8- Abolizione del trasferimento automatico del nome di famiglia paterno ai figli. La decisione sul cognome della prole va lasciata al mutuo accordo tra i genitori. Se non viene raggiunto un accordo, il figlio o la figlia prende il cognome della madre. I riferimenti ai nomi dei genitori vanno omessi dalle carte d'identità e dagli altri documenti d'identità ufficiali, come il passaporto, la patente di guida, eccetera.
9- Supporto materiale e morale dallo stato ai genitori singoli. Speciale supporto alle madri che si sono separate o i cui figli siano nati al di fuori del matrimonio, di fronte alle difficoltà economiche o alle reazionarie pressioni culturali ed etiche.
10- Abolizione di tutte le leggi e regole anacronistiche e reazionarie che trattano come un crimine la relazione sessuale di uomini o donne con persone che non siano i rispettivi coniugi.
DIRITTI DEI BAMBINI
1- Diritto di ogni bambino a una vita felice, sicura e creativa.
2- La società è responsabile di assicurare il benessere di ogni bambino senza riguardo ai mezzi e alle condizioni della sua famiglia. Lo stato è obbligato a fornire uno standard di vita e di opportunità di sviluppo ai bambini che sia uniforme e quanto più elevato possibile.
3- Indennità e servizi medicali, educativi, e culturali, gratuiti per assicurare un elevato standard di vita per bambini e giovani senza tener conto delle condizioni della famiglia.
4- Porre tutti i bambini senza famiglia o cura familiare sotto la tutela dello stato, e provvedere alla loro vita ed educazione in centri moderni, accurati, progressivi, e ben equipaggiati.
5- Creazione di asili moderni e ben forniti per assicurare che tutti i bambini siano provvisti di un ambiente educativo e sociale creativo a prescindere dalle condizioni familiari.
6- Uguali diritti per tutti i bambini, siano essi nati nel o al di fuori del matrimonio.
7- Divieto di impiego professionale per bambini e giovani minori di sedici anni.
8- Proibizione dell'abuso dei bambini a casa, a scuola e nella società in genere. Stretta proibizione di pene corporali. Divieto di assoggettare i bambini a pressioni psicologiche e intimidazioni.
9- Decisa azione legale contro l'abuso sessuale dei bambini. L'abuso sessuale dei bambini è condannato come crimine grave.
10- Procedimento penale e condanna di chiunque in qualunque modo e sotto qualunque pretesto impedisca a bambini e bambine di godere dei loro diritti civili e sociali, come l'educazione, la ricreazione, e la partecipazione nelle attività sociali dei bambini.
RELAZIONI SESSUALI
1- La relazione sessuale libera e consensuale è l'innegabile diritto di chiunque abbia raggiunto l'età del consenso. L'età legale del consenso sia per donne che per uomini è di quindici anni. Rapporti sessuali di adulti (cioè persone oltre l'età del consenso) con persone non adulte, anche se consensuale, è illegale e la parte adulta è perseguita dalla legge.
2- Tutti gli adulti, donne o uomini, sono completamente liberi di decidere sulla loro relazione sessuale con altri adulti. La volontaria relazione di adulti tra loro è loro affare privato e nessuna persona o autorità ha il diritto di sottoporla a scrutinio, interferirvi o renderla pubblica.
3- Chiunque, specialmente giovani e adolescenti, deve ricevere l'educazione sessuale, e istruzioni sui metodi contraccettivi e sesso sicuro. L'educazione sessuale deve essere parte obbligatoria dei corsi di scuola superiore. Lo stato è responsabile di accrescere rapidamente la consapevolezza scientifica della popolazione su materie sessuali e i diritti dello individuo nella relazione sessuale, tramite la pubblicità dell'informazione, avviare cliniche e servizi di informazione accessibili a tutti gli interessati, speciali programmi radio e TV, e tutti gli altri metodi efficaci.
4- I contraccettivi, VD e simili devono essere liberamente e facilmente disponibili a tutti gli adulti.
ABORTO
Pochi fenomeni come l'aborto, cioè la deliberata eliminazione dell'embrione umano a causa di pressioni economiche e culturali, mostrano l'intimo valore della vita umana nel sistema attuale e l'incompatibilità della società di classe esistente e le sue relazioni di sfruttamento con la vita e il benessere umano. L'aborto è il testimonio dell'autoalienazione delle persone e la loro vulnerabilità di fronte alle sofferenze e privazioni che la società classista esistente impone loro.
Il partito comunista operaio è contrario all'atto dell'aborto. Il partito si batte per la creazione di una società dove nessuna pressione o condizione spinga le persone ad eseguire o accettare un tale atto.
Allo stesso tempo, fin quando circostanze avverse effettivamente spingono un gran numero di donne a ricorrere ad aborti clandestini, il partito comunista operaio al fine di prevenire l'abuso da approfittatori e assicurare protezione della salute della donna richiede l'introduzione delle seguenti misure:
1- Legalizzazione dell'aborto fino alla dodicesima settimana di gravidanza.
2- Aborto dopo la dodicesima settimana legalmente permesso se la salute della madre è in pericolo (fino al tempo in cui il parto cesareo e la salvezza del feto è possibile data l'esperienza medica più avanzata). Tali casi vanno accertati dalle autorità mediche competenti.
3- Ampie infrastrutture gratuite a disposizione per test di gravidanza. Istruire le persone sul loro uso al fine di assicurare una rapida individuazione di gravidanze indesiderate.
4- Cura gratuita, aborto e postaborto, in cliniche provviste di licenza da parte di ginecologi.
5- La decisione su avere o non avere un aborto spetta alla donna soltanto. Lo stato ha il dovere, comunque, di informarla prima della decisione definitiva, degli argomenti dissuasivi e delle raccomandazioni delle autorità scientifiche e dei consulenti sociali come anche degli impegni finanziari, materiali e morali dello stato nei confronti di lei e del nascituro.
Per ridurre il numero di aborti, il partito comunista operaio chiede inoltre l'introduzione delle seguenti misure urgenti per prevenire gravidanze non volute e liberare la donna da pressioni economiche, culturali e morali:
1- Vasta educazione sessuale sui contraccettivi e sull'importanza della questione. Servizi di assistenza ampiamente accessibili.
2- Vasta e gratuita disponibilità di contraccettivi.
3- Allocazione di adeguati fondi e risorse per aiutare le donne che stanno prendendo in considerazione l'aborto a causa di condizioni economiche. Lo stato dovrebbe accentuare l'aspetto del suo dovere e della sua preparazione a prendersi cura del nascituro qualora la madre decida di partorire.
4- Risolute campagne contro quei pregiudizi e quelle pressioni morali che portino le donne ad abortire. Attivo supporto dello stato alle donne contro tali pressioni, pregiudizi e intimidazioni.
5- Campagna contro le attitudini ignoranti, maschiliste, arretrate che soffochino la crescita della coscienza sessuale delle persone e, specificamente, impediscano il largo uso da parte di donne e giovani dei contraccettivi e di quant'altro per un sesso sicuro.
LA BATTAGLIA CONTRO LA TOSSICODIPENDENZA E IL TRAFFICO DI DROGA
1- Stretta proibizione di vendita e acquisto di narcotici e azione penale e sentenze severe per coloro che sono responsabili della produzione illecita e del traffico di droga.
2- Aiutare la battaglia contro la tossicodipendenza eliminando il terreno sociale ed economico che spinge le persone alla droga, e proteggere i tossicodipendenti da spacciatori e reti di narcotraffico.
3- Decriminalizzazione della vita dei tossicodipendenti. Aiutare chi fa uso di droga tramite:
a. Creazione di cliniche statali che vengano incontro ai bisogni di chi fa uso di droghe a condizione che essi siano d'accordo a partecipare a programmi di riabilitazione.
b. Legalizzazione del possesso di alcune droghe in quantità necessaria all'uso personale. Siringhe e aghi ipodermici gratuiti da mettersi a disposizione tramite farmacie e cliniche a tutti coloro che li necessitino per proteggere chi fa uso di droghe da malattie come l'AIDS, l'epatite, e per contenere la diffusione di tali malattie.
c. Proibizione di qualunque forma di esilio, incarcerazione o isolamento di chi faccia uso di droghe sulla base della loro dipendenza. La tossicodipendenza in sé non è un crimine.
LOTTA ALLA PROSTITUZIONE
Lotta attiva alla prostituzione eliminandone il terreno economico, sociale e culturale, e decisa azione contro le reti che organizzano la prostituzione, il racket, i protettori.
Stretto divieto di organizzare la prostituzione, accordi, contratti, e sfruttamento del lavoro della prostituzione.
Decriminalizzazione della vita e del lavoro di chi si prostituisce. Aiutare costoro a riconquistare la loro dignità sociale e la loro autostima e liberare le loro vite da reti e bande criminali, tramite:
1- Legalizzare la vendita di sesso come lavoro autonomo. Estendere la protezione della legge e delle autorità di sicurezza a chi si prostituisce contro la mafia, il racket, gli estortori, i ruffiani, ecc.
2- Rilascio di permessi di lavoro a coloro i quali lavorano come prostituti o prostitute autonomi. Mantenere alto il loro prestigio e onorabilità come rispettabili membri della società, e aiutarli a costituire la propria struttura sindacale.
3- Speciali servizi medici, terapeutici e preventivi, gratuiti a coloro che si prostituiscono per proteggerli da malattie e danni derivanti dall'impiego in tale professione.
4- Coerente lavoro educativo, incoraggiamento e aiuto pratico da parte di organi responsabili dello stato per agevolare chi si prostituisce ad abbandonare la prostituzione e ricevere una formazione per lavorare in altri campi.
PRINCÌPI PROCESSUALI
1- L'accusato è innocente a meno che non ne sia provata la colpevolezza.
2- I processi devono aver luogo in condizioni eque e liberi da pregiudizi e provocazioni. Dove svolgere il giudizio, giudice e composizione della giuria devono essere fissati in modo da assicurare tali condizioni.
3- L'accusato e i suoi difensori hanno il diritto di conoscere e studiare tutte le prove, indizi e testimoni dell'accusa o del querelante prima del processo.
4- Il verdetto della corte è appellabile, almeno una volta, da parte dell'accusato, dell'accusa o da entrambe le parti interessate all'azione legale.
5- Divieto di fomentare preconcetti pubblici sul processo e sulle persone coinvolte mentre il processo è in corso.
6- Divieto di procedere in circostanze in cui la pressione della pubblica opinione abbia negato o compromesso le possibilità di un giudizio imparziale.
7- La testimonianza della polizia ha lo stesso peso di quella di altri testimoni.
8- Giudici e corte devono essere totalmente indipendenti dal processo di indagine preliminare e del rinvio a giudizio. Per correttezza legale, le procedure di indagine devono essere supervisionate e approvate da speciali giudici.
9- Nelle leggi penali, abuso e violazione della persona, fisicamente e moralmente, violenza contro i bambini, i crimini cosiddetti passionali commessi contro le donne, violenza domestica, crimini d'odio contro specifici gruppi di persone, e crimini comprendenti violenza e intimidazione in generale, devono essere trattati come offese molto più gravi della violazione dei diritti di proprietà e della ricchezza, sia statale che privata. Pene vendicative e cosiddette esemplari devono essere sostituite da pene a intento correttivo e che proteggano la società dal ripetersi del crimine.
DIRITTI DELL'ACCUSATO E DELLA DIFESA
1- Un individuo può essere detenuto per un massimo di 24 ore senza essere accusato. Il posto della detenzione non deve essere in una prigio ne ma in una parte degli edifici usati dalle autorità di sicurezza.
2- Prima dell'arresto, i fermati devono essere messi a conoscenza dei loro diritti.
3- Chiunque ha il diritto di chiamare un avvocato o testimoni del proprio arresto e interrogatorio. Chiunque ha il diritto di fare due telefonate al proprio avvocato o ai parenti, o a chiunque desideri, entro la prima ora di detenzione.
4- Le autorità di sicurezza non hanno il diritto, prima di accusare una persona, di prendere impronte digitali o fotografie dell'individuo o effettuare check medici o test del DNA senza il suo permesso.
5- In stato di arresto, il parente più prossimo del fermato, o chiunque altro di sua decisione, deve essere immediatamente informato della detenzione.
6- Atti di tortura, intimidazione, umiliazione o pressione psicologica contro i fermati, gli accusati, o i detenuti sono strettamente vietati e condannati come crimine grave
7- Proibito ottenere una confessione per mezzo di minaccia o istigazione.
8- Resistenza pacifica all'arresto, tentativo pacifico di fuga dalla prigione, o evadere l'arresto non sono di per sé dei crimini.
9- Le autorità di sicurezza non hanno il diritto di investigare o ricercare persone o entrare nelle loro abitazioni private senza il loro permesso o l'autorizzazione di competenti autorità giudiziarie.
10- L'ufficio del coroner, i laboratori di medicina legale e i tecnici responsabili dell'esame delle prove fisiche devono essere indipendenti dagli organi di sicurezza. Tali istituti lavorano direttamente sotto l'autorità giudiziaria.
11- Il tribunale delle denunce alla polizia deve essere indipendente dalle autorità di polizia e di sicurezza. I risultati del tribunale devono essere resi pubblici.
12- Archivi e informazioni tenute dai corpi di sicurezza su ogni individuo devono essere prontamente accessibili allo stesso per poterli studiare.
13- I prigionieri sono coperti dalle leggi sul lavoro e dalle leggi generali dell'assistenza sociale e della sanità.
14- Le prigioni devono essere amministrate da istituzioni indipendenti da polizia e organi di sicurezza, e sotto la diretta supervisione dell'autorità giudiziaria.
15- Gli ispettori eletti hanno il diritto di visitare prigioni come considerano opportuno e senza avviso.
ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE
La pena di morte deve essere immediatamente abolita. L'esecuzione o ogni altra forma di pena che comporti violazione del corpo (mutilazione, punizioni corporali, ecc.) è vietata in qualunque circostanza. L'ergastolo va anch'esso abolito
RISPETTO PER LA DIGNITÀ DELLA PERSONA
1- Divieto di classificare, apertamente o implicitamente, la dignità e il valore sociale delle persone sulla base del rango, della posizione, della religione, nazionalità, cittadinanza, sesso, livello di reddito, apparenza, connotati fisici, educazione, e così via.
2- Divieto di calunnia e diffamazione.
3- Divieto di effettuare esperimenti medici, farmaceutici o ambientali, e test su individui, senza che ne siano a conoscenza e acconsentano espressamente. Divieto di qualunque violazione dell'integrità fisica della persona (come sterilizzazione, rimozione o trapianto di organi e arti, manipolazione genetica, aborto, circoncisione, e così via) senza che la persona ne sia a conoscenza e dia il suo consenso.
4- Divieto di usare titoli e appellativi accademici, religiosi, statali o militari (come generale, ayatollah, dottore, reverendo, e così via) al di fuori dell'ambiente professionale adeguato. Nelle comunicazioni ufficiali e di stato ad ogni persona va fatto riferimento soltanto per nome e cognome. Divieto di usare titoli e termini spregiativi nella descrizione dei vari gruppi sociali, da parte di qualunque autorità o istanza, statale o privata.
5- Divieto di distinzione di sezioni di prima e seconda classe, deluxe e standard, ecc. nei trasporti pubblici, ferrovie, aerolinee, hotel statali, centri per la vacanza e il tempo libero, e così via. Tali servizi devono essere a disposizione di tutti a uno standard uniforme e quanto più elevato possibile.
I MASS MEDIA
Pubblico accesso alla stampa popolare e ai mezzi di comunicazione. Creazione di reti radio e TV pubbliche, e condivisione del tempo di trasmissione tra le varie organizzazioni e associazioni, quali i consigli, i partiti, le società, ecc. Abolizione totale della censura sui media - politica o quant'altro.
LINGUE NAZIONALI E LOCALI
Divieto di lingua ufficiale obbligatoria. Lo stato può designare una delle attuali lingue nel paese come la lingua principale dell'amministrazione e dell'educazione, provvedendo che chi parla le altre lingue goda delle necessarie infrastrutture nella vita politica, sociale e educativa e che sia protetto il diritto di ognuno di usare la propria lingua madre in tutte le attività sociali e di far uso di tutte le strutture pubbliche.
CAMBIARE L'ALFABETO FARSI
AI fine di colmare il gap che separa la società iraniana dalle frontiere del progresso scientifico, industriale e culturale del mondo d'oggi, e al fine di aiutare la gente a trarre beneficio dai risultati di tale progresso e prendere maggiormente parte attiva in essa, l'alfabeto Farsi ufficiale deve essere sistematicamente cambiato in alfabeto Latino.
Il partito chiede anche:
1- La lingua inglese deve essere insegnata dalle prime classi al fine di rendere questa la lingua prevalente nell'educazione e nell'amministrazione.
2- Il calendario occidentale (il calendario ufficialmente in uso internazionalmente oggi) deve essere ufficialmente riconosciuto e va usato nei documenti ufficiali insieme al calendario locale.
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